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Lavoro: no al controllo a distanza. Sanzionata un’azienda per violazioni alla normativa privacy e allo Statuto dei lavoratori

@lavoro

Il rispetto della procedura di garanzia prevista dallo Statuto dei lavoratori e dal Codice privacy è requisito per la correttezza dei trattamenti dei dati personali dei lavoratori in azienda.
Le violazioni sono emerse dall’ispezione avviata dal #GarantePrivacy in collaborazione col Nucleo speciale tutela privacy della GdF

https://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9913830

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Giro quest'articolo di Davide Piacenza letto sulla sua Culture Wars.

Sono abbastanza dibattuto su dove postarlo ma alla fine ho preferito questa comunità visto che si parla principalmente di diritti dei lavoratori. Forse potrebbe essere cross-postato anche su [email protected] o su [email protected]?

“Era educato, includeva sempre”

Uscirà un remake di Biancaneve diretto da Greta Gerwig, la regista che ci ha appena regalato quell’onnipresente Barbie che, unito alla piacevole temperatura media di quarantadue gradi centigradi, sta rendendo più che gradevole questo luglio.

La stampa mainstream, dopo la diffusione delle prime immagini del prossimo film a opera dell’ineffabile Daily Mail, si è prevedibilmente gettata a pesce sul rifacimento «politicamente corretto» del classico Disney, dettagliando la polemica seguita alle scelte della produzione di rimpiazzare i sette nani con figure attoriali non-nane e improntate alla diversità etnica e di genere, nonché di levare di torno il principe, di modo che ora Biancaneve possa «salvarsi da sola».

Specularmente, di conseguenza, il nuovo bailamme socialmediale sul tema dell’aggiornamento di un’opera classica ha portato intere falangi progressiste a schierarsi a testuggine, preparandosi all’assedio: e allora vai col valzer di spiegazioni, anche puntuali, di come già la versione di Biancaneve dei fratelli Grimm fosse molto diversa dalla fiaba originaria; di distinzioni tra fiaba e favola; di inviti un po’ indignati a considerare che è normale che le storie si adattino ai tempi. Eccetera, eccetera.

Ora, sul tema personalmente mi sono già espresso altre volte: dal caso dell’espunzione dei termini “proibiti” dai romanzi per bambini di Roald Dahl in poi, fino a ciò che ne La correzione del mondo ho definito «effetto Biancaneve»: quella tendenza un attimo – ma proprio un attimo – morbosa di certo conservatorismo internazionale a ingigantire la portata e gli effetti delle versioni “rivedute” dei classici, inquadrandoli come più ampi piani di distruzione indiscriminata della tradizione occidentale.

Va precisato che nell’esempio a cui mi riferivo nel mio saggio si trattava del caso costruito attorno all’articolo apparso su una piccola e ininfluente rivista californiana, mentre qui abbiamo una milionaria produzione hollywoodiana finanziata da Disney; e sì, suona quantomeno ridicolo che la megacorporation dell’intrattenimento abbia commentato di aver rimosso i nani di Biancaneve in seguito a un «confronto con la comunità delle persone affette da nanismo»: chi sono i portavoce di questa comunità? Chi li ha individuati, e come? A che conclusioni ha portato il dialogo? Domande retoriche, ovviamente: basta dire di aver ascoltato e incluso, e il gioco è fatto.

Nel frattempo sul pianeta Terra, lontano dalle indignazioni e contro-indignazioni algoritmiche di Twitter, Instagram e TikTok, a Hollywood sta andando in scena il più grande sciopero delle maestranze del cinema e della tv che si sia visto da tempo: il Sag-Aftra, il sindacato degli attori, presentatori e addetti ai lavori dello spettacolo, è in agitazione da una settimana per una serie di richieste presentate all’associazione dei produttori hollywoodiani, la potente Alliance of Motion Picture and Television Producers (Amptp), di cui fa parte Disney.

Tra le altre richieste, come è stato riportato, figurano anche quelle di far rispettare il diritto a fare pause di lavoro sul set e di permettere agli attori e alle maestranze di avere sufficienti giorni di riposo: entrambe sono state rigettate senza tanti complimenti dagli studios.

A questo è bene aggiungere che Disney si è distinta per un approccio radicalmente antisindacale in quest’ultimo periodo, concretizzatosi in pressioni indebite su sceneggiatori e showrunner in stato di agitazione. Citando dal Manifesto:

Disney ha inviato una comunicazione agli showrunner avvertendoli che i loro impegni con lo studio continuano – «nonostante lo sciopero» – perché essendo dei produttori i loro compiti non sono legati alla scrittura.

Bob Iger, il Ceo di Disney, che guadagna più di 25 milioni di dollari l’anno, ha definito «molto inquietante» la sindacalizzazione in atto a Hollywood, e si è parlato di un presunto piano della (anche) sua Amptp di mandare sul lastrico gli sceneggiatori per poterli spremere meglio.

A fronte di tutto questo, come mi fa sentire che Disney abbia avviato un «confronto con la comunità delle persone affette da nanismo»? Beh, più o meno come uno lasciato a casa dal capitano d’industria di turno mentre quest’ultimo è in procinto di acquistare in comodità la sua sedicesima Ferrari, e che di lì a poco sente il commendatore far sfoggio di virtù in prima serata: questo è un modello che non inquina, sapete?

Quel che voglio dire è che oggi ci vuole poco, drammaticamente poco a mettersi a disquisire di Mammolo e Pisolo, rispondenza alle fiabe e pro e contro di schermaglie simboliche e culturali (lo fa settimanalmente persino una newsletter non poi così brillante di un tipo che conosco, figurati!).

Però va tenuto a mente che al di fuori di quei simboli c’è ancora, anzi soprattutto, il mondo reale: e se in quel mondo una multinazionale maltratta i suoi dipendenti o mette i bastoni fra le ruote alle loro lotte di riconoscimento salariale, non mi interessa nulla della sua presunta intenzione di (cito) «trovare nuovi approcci» a una storia di una principessa che mangia una mela avvelenata.

Perché i suoi «nuovi approcci» sono uno specchietto per allodole: le permettono di farsi bella davanti a una nicchia, nella migliore delle ipotesi, o di lucrare sull’eco dell’indignazione social che generano i prodotti “divisivi”, nella peggiore. Ma gli approcci veri e propri, quelli che contano davvero, rimangono gli stessi: quelli di un sistema che sfrutta le persone, le mastica e le sputa a suo piacimento. Un sistema che oggi ha sposato questi valori perché in questo momento gli conviene per arricchirsi, e domani ne sposerà di antitetici: saremo ancora lì a dire “bravo, com’è sensibile lei” all’ipotetico commendatore?

Altro che inclusione, altro che correttezza. Questa non è una fiaba, né tantomeno una favola: torniamo sulla Terra, il posto in cui fino a non molto tempo fa contava più quel che facevi che le virtù che sciorinavi.

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Stefano Olmastroni, un addetto alle pulizie, stava riordinando gli scaffali in un supermercato che vendeva prodotti agricoli a Firenze poco prima di morire il 13 luglio, quando l' Italia era nel bel mezzo di un anticiclone chiamato Cerberus che ha spinto le temperature oltre i 40°C.

All'inizio della giornata, il 61enne ha detto ai parenti che stava lottando per lavorare con il caldo e si sentiva pigro. Non vedeva l'ora di riposarsi nel suo giorno libero il giorno dopo.

Olmastroni, che aveva problemi di cuore, ha terminato il suo turno alle 15:00 ed è stato poi ritrovato accasciato nello spogliatoio.

"Quando l'hanno trovato, la temperatura nello spogliatoio era di 39 gradi", ha detto sua nipote, Sara Ndere Olmastroni. «È morto prima che potessero portarlo in ospedale.»

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Uno studio Ocse/Oecd è il primo a vedere le prime conseguenze reali dell’intelligenza artificiale su lavoro e lavoratori. Per ora nessun problema, ma lo scenario sta cambiando velocemente e bisognerà attrezzarsi, secondo gli studiosi, per evitare problemi a lavoratori e diseguaglianze

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Non sorprende vedere Microsoft tagliare ancora una volta il personale, oltre ai circa 10.000 lavoratori licenziati all'inizio di quest'anno. Il gigante della tecnologia sta tagliando il personale di vendita, che di solito è una delle aree che le aziende tecnologiche tendono a ridurre quando i budget vengono ridotti. Reclutamento, marketing e ruoli a contatto con i clienti sono altre aree comunemente interessate quando i negozi di tecnologia decidono di tagliare i costi.

I recenti licenziamenti di Crunchbase ne sono un buon esempio. In un foglio di calcolo che la piattaforma di dati aziendali ha rilasciato in concomitanza con i suoi recenti tagli al personale.... (continua)

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Più tecnologia, meno umanità. Il video del Fronte dei lavoratori delle piattaforme digitali dell'Ecuador – FrenApp

@lavoro

La falsa autonomia dei #techworker, la mancanza di regolamentazione delle aziende in #Ecuador e la sordità delle imprese alle richieste dei lavoratori: ma tariffe, bonus pioggia, supplementi notturni, e assicurazione furto si possono ottenere.

https://fedd.it/techw1

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Ecco il testo del sociologo Antonio Casilli che interverrà oggi alla giornata di dibattito presso il Monk di Roma dal titolo «C’è vita oltre il lavoro», organizzata da Tlon.

La mappa globale che emerge dalle nostre ricerche attesta la costituzione di un vero e proprio un esercito industriale composto principalmente da persone tra i 20 e i 30 anni (ma anche quarantenni e pensionati nei paesi del Nord). In alcuni paesi, la maggioranza è costituita da donne con figli a carico che accettano di essere pagate meno di due euro all’ora. Anche nel Sud globale, questi salari non sono sufficienti per una vita dignitosa. IL FENOMENO è strettamente legato alla disoccupazione e all’economia informale. I micro-lavoratori hanno regolarmente un livello di istruzione superiore alla media del loro paese, ma non riescono ad accedere al mercato del lavoro e guadagnano realizzando «micro-task», ovvero brevi progetti retribuiti pochi centesimi.

CONTINUA QUI

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Controllo a distanza dei lavoratori: rischi sanzionatori di una violazione dello Statuto dei Lavoratori

@lavoro

In caso di mancato rispetto della previsione dell’articolo 4 co. 1 dello Statuto dei lavoratori si profilano due responsabilità di diversa natura: penale del datore di #lavoro, inteso quale rappresentante legale della Società, e amministrativa dell’ente derivante dalla violazione della normativa #privacy. Facciamo chiarezza

https://www.cybersecurity360.it/legal/privacy-dati-personali/controllo-a-distanza-dei-lavoratori-rischi-sanzionatori-di-una-violazione-dello-statuto-dei-lavoratori/

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Ho la fortuna (?) di appartenere a quelle persone che da febbraio 2020 hanno potuto usufruire del lavoro da remoto senza limiti (cambiando 3 lavori nel frattempo), e soprattutto in periodi come quello primaverile ne ho spesso approfittato per lavorare dai parchi che mi ritrovo intorno a casa.

Quello che non ho mai trovato, purtroppo, è il modo per farlo comodamente: lavoro con un portatile, la cui batteria non è mai un problema, e fino ad ora l'ho sempre fatto o su una panchina o seduto per terra nel prato.

Qualcun* di voi usa invece sedie pieghevoli o standing desk telescopici (sembrerei un babbo forse, ma sarei supercomodo), o altri modi??

Grazie!

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Molti lavoratori, attivisti per i diritti dei lavoratori e persino il controllore della città affermano che la paga minima - poco meno di $ 18 l'ora - non è abbastanza per coprire i costi della vita a New York o i costi per essere un fattorino. Le società di concerti basate su app affermano che la sentenza causerà conseguenze indesiderate per i lavoratori e un portavoce di DoorDash ha dichiarato a TechCrunch che "il contenzioso non è fuori discussione".

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5 motivi per cui la gestione degli accessi è la chiave per proteggere il luogo di lavoro moderno

@lavoro

Il modo in cui lavoriamo ha subito una radicale trasformazione negli ultimi anni. Ora operiamo all'interno di ecosistemi digitali, dove il lavoro a distanza e la dipendenza da una moltitudine di strumenti digitali è la norma piuttosto che l'eccezione. Questo cambiamento, come probabilmente saprai dalla tua stessa vita, ha portato a livelli di produttività sovrumani a cui non vorremmo mai rinunciare. Ma muoversi velocemente ha un costo. E per il nostro ambiente di lavoro digitale, quel costo è la sicurezza.

Il nostro desiderio di innovazione, velocità ed efficienza ha dato vita a nuove e complesse sfide di sicurezza che, in un modo o nell'altro, ruotano tutte attorno alla sicurezza del modo in cui accediamo alle risorse. Per questo motivo, una gestione degli accessi efficace ora svolge un ruolo più critico che mai nella protezione del posto di lavoro moderno. Segui mentre scopriamo cinque motivi per cui questo è il caso.

oiché i nostri luoghi di lavoro moderni diventano sempre più digitali, il nostro approccio alla sicurezza deve evolversi contemporaneamente. Non possiamo permetterci di trascurare l'importanza di una moderna soluzione di gestione degli accessi. Piattaforme come Uniqkey offrono alle aziende l'opportunità di stare al passo con le potenziali minacce legate all'accesso, garantendo non solo la sopravvivenza, ma la capacità di prosperare in questo panorama digitale in continua evoluzione

Educare le persone sulla sicurezza non funziona

Stiamo solo diventando più digitali

Ingannare gli esseri umani è più facile che sfruttare i sistemi

La tecnologia fallisce quando gli esseri umani commettono errori

Viviamo in una pandemia di password

L'implementazione di una soluzione di gestione degli accessi è fondamentale

Soddisfa le moderne esigenze di gestione degli accessi con una soluzione moderna

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Il "futuro delle professioni" e le "professioni del futuro"

@lavoro

"Quale sarà il futuro delle professioni, e come si disegnerà, nei prossimi anni, il professionista del futuro? Ne parliamo a margine di un libro di Susskind."

Di Giovanni #Ziccardi sul suo blog

https://ziccardi.ghost.io/il-futuro-delle-professioni-e-le-professioni-del-futuro/

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Meta è pronta a presentare ricorso contro la decisione del tribunale del Kenya che lo dichiara il principale datore di lavoro dei moderatori che esaminano i contenuti sulle sue piattaforme nell'Africa sub-sahariana.

Meta ha presentato ricorso contro la sentenza emessa la scorsa settimana sulle ordinanze emesse a marzo . Ciò avviene dopo che 184 moderatori lo hanno citato in giudizio e il suo partner per la revisione dei contenuti nell'Africa subsahariana, Sama, per presunta risoluzione illegale dei contratti. I moderatori affermano inoltre che Majorel, il nuovo partner di moderazione del gigante dei social media nella regione, li ha inseriti nella lista nera su istruzione di Meta.

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"Quando abbiamo riferito sulle aziende lattiero-casearie del Wisconsin, sapevamo che avremmo dovuto essere creativi nel modo in cui abbiamo messo a disposizione i nostri articoli ai lavoratori interessati. Ecco come le reporter Melissa Sanchez e Maryam Jameel sono andate oltre la semplice traduzione per raggiungere i lavoratori del settore lattiero-caseario"

"I lavoratori del settore lattiero-caseario di lingua spagnola nel Wisconsin, molti dei quali immigrati privi di documenti, non sono lettori abituali del nostro sito web. La maggior parte non ha mai sentito parlare di ProPublica, figuriamoci ha instaurato un rapporto di fiducia con noi. Alcuni hanno bassi livelli di alfabetizzazione e scarse connessioni Internet perché le fattorie in cui lavorano sono remote. Entrare in contatto con loro, sia per condurre i nostri report sia per condividere i nostri risultati, è una sfida."

Di Charles Ornstein su ProPublica - Fotografia di Caleb Alvarado

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Gig workers, unite! Il diario di un ciclofattorino italiano in trasferta a Los Angeles per il 1° congresso internazionale dei lavoratori delle piattaforme, occasione per disegnare strategie e alleanze
@lavoro
24/4/23. Nel caos di Los Angeles, la sede del Seiu (Service Employees International Union) ospita il 1° Congresso internazionale dei lavoratori delle piattaforme. Il primo evento su questa scala vede partecipare delegazioni di rappresentanti da 15 paesi.
@twcitalia
https://jacobinitalia.it/gig-workers-unite/

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Avviso di selezione pubblica: ricerca di profili tecnologici per i servizi italiani di intelligence

@lavoro

L’Intelligence italiana pubblica uno specifico avviso di ricerca rivolto a giovani professionalità con formazione e competenze nei seguenti settori:
• algoritmica per la crittoanalisi;
• fotointerpretazione di immagini satellitari;
• tecniche di machine learning per il riconoscimento biometrico.

https://www.sicurezzanazionale.gov.it/sisr.nsf/archivio-notizie/ricerca-mirata-2023.html

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8 aziende avvertono i propri dipendenti di stare alla larga da ChatGPT

@lavoro

#Apple, #Amazon, #Wells #Fargo e altri hanno incaricato i propri dipendenti di mantenere i dati sensibili fuori da #ChatGPT o addirittura di limitarli del tutto.
Di Kevin Huller su #Gizmodo
https://gizmodo.com/chatgpt-bot-amazon-ai-apple-1850470688

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Ecco la guida al networking professionale per sviluppatori introversi 😀

@lavoro

Per ogni ingegnere 10x, sentirai un ragazzo del marketing dire "la mia equità è nelle mie relazioni". Ma cosa fa in realtà? Come ingegnere questo è stato così frustrante. Per me, il valore dovrebbe essere una mappatura diretta all'output che produco. Scrivo codice, quel codice viene spedito e fornisce valore. Poi ne prendo un pezzo. Semplice.

Ma il vero valore aziendale si accumula con la leva finanziaria. La leva finanziaria è la capacità di aumentare la traiettoria di un'azienda attraverso una forza esterna. Potrebbe essere capitale, abilità, trigger psicologici o relazioni.

Il post di Andy & Hide su HackerMoon

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Reddito di cittadinanza, una riforma rinunciataria. Il post di Luigi Oliveri sul blog di Mario Seminerio

@lavoro

"più che all’abolizione del Reddito di Cittadinanza, abbiamo assistito all’abolizione di Pasquale Tridico, suo principale teorico, da presidente dell’Inps"

Cosa si riduce, cosa cambia con la regia ai comuni, l'equivoco "occupabilità, la "vista" dalle imprese,

Di @Rilievoaiace1 sul blog di @phastidio

https://phastidio.net/2023/05/08/reddito-di-cittadinanza-una-riforma-rinunciataria/

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Secondo Landini, quando il governo gode di un'ampia maggioranza, gli scioperi non servono a niente. Urge un ripassino di storia...

@lavoro

Speriamo che l'intervista sia stata manipolata, perché i ragionamenti di Landini non sembrano essere molto lucidi

https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2023/05/04/lavoro-landini-non-e-il-momento-della-protesta-e-basta_f26b5284-934a-4390-aa0a-69dac86d07a6.html

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Tech Worker Coalition Italia e Tech Worker Coalition Berlin si presentano all’interno del programma come spazio dedicato alle lavoratrici e ai lavoratori del digitale per confrontarsi sulle urgenze e discutere delle mobilitazioni possibili nel contesto locale ed europeo. Modera Alessandro Terra (Làbas, TPO).

💻 Inoltre, sarà possibile trovarli presso il loro stand per confrontarsi su CV e cover letter. E ci sarà anche un’attività a sorpresa...

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Studentessa palermitana condannata per aver “istigato” un certo numero di studenti a partecipare ad un corteo in programma a Palermo da piazza Politeama a piazza Verdi: il caso viene raccontato dall’Ansa e riguarda la studentessa Ludovica Di Prima per un fatto accaduto il 4 febbraio dell’anno scorso.

Per la questura Ludovica Di Prima era la “promotrice” di una manifestazione organizzata dal coordinamento Studenti Palermitani per protestare contro l’alternanza scuola-lavoro, protesta attivata anche dopo la morte di due ragazzi durante degli stage. La notizia è stata data in una conferenza stampa nel Laboratorio Sociale Malaspina. L’imputata è stata condannata alla pena base di 110 euro e 5 giorni di arresto, convertita in una multa complessiva di 660 euro per aver violato i decreti anti Covid, che autorizzavano solo presidi statici.

(CONTINUA)

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Uno dei fenomeni che hanno segnato il mondo dell’industria tecnologica mondiale nel 2022 è sicuramente l’ondata di licenziamenti dei dipendenti delle Big Tech. Con questo termine – almeno in questo articolo – intendiamo generalmente le grandi piattaforme digitali basate negli Stati Uniti: i cosiddetti GAFAM (Google, Amazon, Facebook o Meta, Apple e Microsoft), Twitter, ma anche altri attori del settore, come Uber o Spotify. Sotto questa espressione si raggruppano solitamente le aziende tecnologiche leader nei rispettivi settori, con alte valutazioni di mercato e una significativa influenza sullo sviluppo dell’industria.

L'articolo completo di Irene Doda per Guerre di Rete

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